« Dicembre 2017. Sto per partecipare al mio primo WordCamp e farò la volontaria. Ma cosa potrò mai fare? Bah… Figuriamoci poi se son in grado di partecipare al Contributor Day… tra l’altro mi chiedo cosa sia esattamente: io uso WordPress da poco meno di un anno, non so ancora fare praticamente nulla, i Meetup li frequento da pochi mesi, l’inglese ahahah io l’inglese… non biascico 3 parole insieme, so a male pena leggere e rispondere ad una mail… »
Me la facevo e me la cantavo da sola, come se non fossi in grado di fare niente. E invece?
E invece è stata un’esperienza meravigliosa. Non voglio essere smelensa per convincerti a partecipare. Però lasciami almeno raccontare.
Primo giorno, Contributor Day.
Son evidentemente spaesata ma al desk della registrazione vengo accolta da Eleonora e Antonello e mi sento già a casa (si dice che il primo amore non si scorda mai, e infatti Eleonora è di fatto diventata la mia “compagna di avventure” in giro per WordCamp e non solo). Il giorno del ContributorDay c’è meno gente rispetto a quello seguente, dunque ho il tempo di ambientarmi e di capire come muovermi. Dopo una piccola presentazione della giornata, ci dividiamo in tavoli. Per ogni tavolo c’è un gruppo di lavoro: core, design, accessibilità, supporto, community, mobile, test, training e altri. Posso fare come le api che volano di fiore in fiore e cambiare tavolo quando mi pare, però io scelgo di fermarmi al tavolo polyglots. Non chiedermi perché, non saprei dirlo, so che è un controsenso bello e buono. Ma mi dicono che per tradurre WordPress l’importante è avere tanta buona volontà e conoscere bene l’italiano.
La chiusura della giornata arriva come un soffio, e io son soddisfatta. Ho vinto la mia disistima e nel mio piccolo, ho fatto la mia parte.
E via che si va alla cena per lo staff, e si, perché se fai il volontario puoi partecipare ad una festa in più (spoiler).
Secondo giorno, WordCamp.
È una bella levataccia. Alle 7:30 mi trovo con organizzatori e volontari alla venue per il giro di ricognizione e son subito le 8:30.
I partecipanti cominciano ad arrivare e non mi fermo fino a sera. Prima aiuto al desk della registrazione, e quando iniziano i talks faccio la time keeper: tengo il tempo per gli speakers mostrandogli dei fogli con indicati i minuti rimanenti alla fine del talk. Così lui/lei si toglie l’ansia (o no?!) e le 3 tracks proseguono sincronizzate. Che organizzazione, sono affascinata da tutto.
Quando fai il volontario segui un programma diviso per orari e ruoli, non penserai mica di lavorare tutto il giorno? Ma ovviamente puoi aiutare dove serve, ci son tante cose da fare per far funzionare tutto come si deve. Ti stanchi, è innegabile, ma vuoi mettere la soddisfazione?
Ed è già sera, di nuovo, e si va ad un’altra festa, l’after party.
Sii sincero, ti è venuta un po’ di voglia di partecipare? Se mi dici di no, non ti credo!
Dai su, non tergiversare e compila il form.
Ti aspettiamo a Verona il 12 e 13 ottobre.